Voluntary Discosure – rientro capitali entro il 30 settembre 2015

Voluntary-Disclosure

Domande frequenti in merito alla Voluntary Disclosure.

Domanda: che cos’è la voluntary disclosure?
La Voluntary Disclosure è una procedura tramite la quale il contribuente in possesso di beni o capitali all’estero non dichiarati al Fisco italiano, procede ad una “autodenuncia” all’Agenzia delle Entrate al fine regolarizzare la propria posizione.
Domanda: perchè è importante procedere alla regolarizzazione dei patrimoni all’estero?
A seguito dei recenti accordi stipulati, tra gli altri, anche con la Confederazione Elvetica in materia di scambio di informazioni, si tratta effettivamente dell’ultima occasione per il cittadino che voglia regolarizzare la propria posizione con il fisco italiano. In particolare, tali accordi consentono all’Agenzia delle Entrate di richiedere agli istituti finanziari esteri informazioni relative ai contribuenti italiani che si sospetta detengano attività non dichiarate. Di fatto, nel caso della vicina Confederazione, è stata sancita la fine del segreto bancario, con le prevedibili conseguenze.

Domanda: quali benefici sono previsti per chi decida di aderire alla voluntary disclosure?
La legge sulla Voluntary Disclosure prevede una consistente riduzione delle sanzioni pecuniarie e una tutela pressoché totale rispetto alle sanzioni penali . Ciò premesso, a differenza delle precedenti normative inerenti il rimpatrio dei capitali, le imposte relative ai periodi ancora accertabili dovranno essere integralmente versate.

Domanda: quali sono i costi?
Il costo della disclosure è estremamente variabile in funzione delle annualità e delle modalità di costituzione del patrimonio, oltre che, ovviamente, del relativo ammontare. Ad esempio, se le attività finanziarie non sono state incrementate successivamente al 2009, in generale, la regolarizzazione ha un costo complessivo inferiore al 10% del patrimonio. Tale percentuale comprende le sanzioni inerenti l’omissione degli adempimenti in materia di monitoraggio, nonché le imposte patrimoniali e le imposte sui redditi generati dalle attività finanziarie, relative sanzioni ed interessi. In altri casi il costo raggiunge, e a volte supera, l’80-90% del patrimonio. Ciò può accadere qualora siano rilevabili incrementi in periodi recenti. Per tali annualità, ancora soggette al potere di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, dovranno essere calcolate anche le imposte dirette (esempio IRPEF) sui redditi non dichiarati che hanno alimentato l’incremento delle attività finanziarie. Il conto totale può risultare oneroso, occorre tuttavia precisare che in caso di accertamento la somma di imposte, sanzioni ed interessi può raggiungere, in casi limite, il 450% del capitale.

Domanda: qual è la procedura?
Si parte dall’analisi delle posizioni patrimoniali estere, in particolare l’anno in cui queste attività si sono formate o sono state trasferite e la ricostruzione dell’evoluzione dei fondi esteri.
A seguito di tale analisi sarà possibile definire il costo delle imposte da pagare e valutare la presenza di cause ostative o di aspetti penalmente rilevanti.
Successivamente il professionista incaricato dovrà presentare l’istanza all’Agenzia delle Entrate una richiesta di accesso alla procedura di collaborazione volontaria, che dovrà essere corredata da una relazione illustrativa relativa alle modalità e tempi di formazione del patrimonio e relativa movimentazione nonché dalla documentazione a fondamento di quanto riportato nella relazione e che permetterà all’Agenzia delle Entrate di ricostruire con precisione la consistenza dei capitali esteri.
L’Agenzia emetterà quindi un avviso di accertamento con indicazione dell’ammontare del versamento da eseguire per la regolarizzazione.
Risulta evidente l’importanza di affidarsi ad un professionista competente in grado di operare una scrupolosa ricostruzione dei rapporti giuridici (evidenziando i rapporti di conto corrente, degli investimenti finanziari, delle polizze estere e delle cedole maturate, ecc…) e una corretta classificazione tributaria dei proventi da regolarizzare (al fine di ricostruire i redditi nel corso del tempo generati e determinare le imposte dovute e le sanzioni ridotte), di quantificare precisamente i costi e valutare eventuali implicazioni dirette ed indirette, nonché di rapportarsi con l’Agenzia delle Entrate, in particolare qualora si rendesse necessario l’espletamento di eventuali contradditori.

Domanda. Perché se la voluntary disclosure è così inevitabile le domande presentate nei primi cinque mesi sono meno di 2 mila?
Al momento vi sono aspetti tecnici e procedimentali che l’Agenzia delle Entrate non ha ancora chiarito. Mi riferisco, ad esempio, a taluni aspetti correlati alle sanzioni penali che occorre valutare con particolare attenzione prima di dare inizio alla procedura. Sono comunque numerose le istanze in corso di elaborazione che, probabilmente, verranno presentate immediatamente prima della scadenza del 30 settembre.

The following two tabs change content below.

Federico Guerriero

Ha conseguito a pieni voti il titolo di Dottore in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi di Milano nel 2002; ha quindi immediatamente iniziato la pratica obbligatoria per l’esame di stato di Dottore Commercialista collaborando con importanti studi di consulenza di Varese e Milano. Nel 2007 consegue i titoli di Dottore Commercialista e di Revisore dei conti. Contestualmente inizia ad esercitare la libera professione con studio di consulenza tributaria, societaria ed aziendale in Varese. Rivolge la propria attività a tutte le categorie di imprese e professionisti, dalla piccola azienda all’impresa di grandi dimensioni, occupandosi sia degli adempimenti periodici quali bilanci e dichiarazioni fiscali, sia di operazioni straordinarie d’impresa, contenzioso tributario, fiscalità internazionale e consulenza direzionale. Svolge attività di docenza in materia di diritto tributario d’impresa e di diritto societario nell’ambito di corsi di specializzazione professionale, è stato inoltre relatore in convegni inerenti temi di diritto tributario internazionale e di fiscalità degli immobili.