Questa tipologia di prestazione d’opera ha avuto scarsa applicazione sul territorio nazionale negli ultimi tempi ed è rimasta in uso solo in certe zone e per determinate attività, tuttavia oggi alla luce della particolare situazione socioeconomica del paese è tornata ad essere appetibile sia dal punto di vista dei costi, che per la flessibilità del suo utilizzo.
Il lavoro a domicilio può divenire per le sue caratteristiche una risorsa occupazionale per l’impresa, in considerazione della sua flessibilità e della possibilità di usufruire di prestazioni d’opera “quando serve”.
Cosa si intende per lavoro a domicilio?
È lavoratore a domicilio il soggetto che, con vincolo di subordinazione, esegue nel proprio domicilio o in locali di cui abbia disponibilità, lavoro retribuito per conto di uno o più imprenditori, utilizzando materie prime o accessorie e attrezzature proprie o dello stesso imprenditore, anche se fornite per il tramite di terzi. Si precisa che il lavoro può essere svolto anche con l’aiuto di membri della famiglia conviventi e a carico, osservando le direttive dell’imprenditore circa le modalità di esecuzione, le caratteristiche ed i requisiti del lavoro da eseguire.
La competitività del lavoro a domicilio consiste anche nella determinazione dei costi unitari delle lavorazioni, che vengono stabiliti in accordo tra committente e lavoratore; inoltre a vantaggio dell’imprenditore, come già esposto, si sottolinea la assoluta libertà di richiedere il lavoro da effettuare solo in base agli ordinativi del cliente e quindi senza alcun obbligo di fornire continuità di prestazioni al lavoratore a domicilio.
L’imprenditore committente, usufruendo della subordinazione del lavoratore a domicilio, richiede allo stesso l’esecuzione parziale o il completamento di prodotti oggetto della sua attività.
Il lavoratore a domicilio è a tutti gli effetti un lavoratore dipendente con rapporto di lavoro a tempo indeterminato a condizione che siano rispettati gli aspetti precedentemente indicati.
Da parte dell’imprenditore vanno dunque rispettati tutti gli obblighi esistenti per i lavoratori dipendenti quali l’assunzione, l’applicazione del CCNL di competenza, l’inquadramento, etc.
Aspetti operativi e retributivi del lavoro a domicilio
È necessario a tale scopo considerare le varie fasi gestionali dello sviluppo del lavoro a domicilio che si possono riassumere come segue:
a) Emissione da parte del committente di una bolla di trasporto nominativa al lavorante a domicilio riportante le distinte degli articoli da lavorare, il numero di pezzi, il prezzo unitario degli articoli praticato al cliente, la data di consegna del materiale e la data di ritiro del materiale lavorato, con esposizione finale dei giorni di lavorazione;
b) Calcolo dell’importo totale del lavoro svolto nel periodo di lavorazione del mese (n. pezzi x costo unitario del pezzo per ogni articolo = retribuzione del mese);
c) Calcolo delle maggiorazioni dovute sulla retribuzione mensile di cui al punto b):
- Nella misura del 22 % a titolo di indennità sostitutiva della gratifica natalizia, delle ferie annuali e delle festività nazionali ed infrasettimanali corrisposta mensilmente (tutti i ratei degli istituti contrattuali maturati nel mese vengono liquidati nel cedolino paga, divenendo di fatto non più retribuzione differita, bensì retribuzione corrente)
- Nella misura del 3 % a titolo di rimborso spese per l’uso di attrezzature locali, energia ed accessori corrisposta mensilmente.
d) Il cedolino paga di fatto indicherà un imponibile contributivo INPS ottenuto almeno dal valore minimale giornaliero INPS moltiplicato per il numero dei giorni di lavorazione ed il valore totale della retribuzione (che non coincide con l’imponibile contributivo) ottenuto dal lavoro svolto nel periodo di lavorazione del mese comprensivo delle maggiorazioni di cui al punto c).