Il Decreto Legge 69/2013 aveva stabilito che “fino al 31/12/2014” il DURC avesse validità di 120 gg e con il nuovo Milleproroghe 2015 non vi è stato alcuna proroga a tale validità.
Pertanto per i lavori edili tra soggetti privati, dal 01/01/2015 il DURC (Documento Unico Regolarità Contributiva) è ritornato ad avere validità 90 gg.
Resta invece confermata la validità di 120 gg per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.
Liberalizzazioni, è battaglia tra notai e banche , Così potrebbe cambiare il mercato immobiliare.
Il governo liberalizza i contratti immobiliari, colpendo i notai che ne avevano l’esclusiva. E i danneggiati dietro l’operazione vedono lo zampino degli istituti di credito e un rischio per la legalità del sistema
La posta in palio vale potenzialmente un miliardo e 200 milioni l’anno. La partita sulla liberalizzazione delle compravendite di immobili non residenziali di valore catastale fino a 100 mila euro, prevista dal disegno di legge sulla concorrenza, è solo alle prime battute. E potrebbe riservare più di un colpo di scena. Per questo i contendenti si preparano a una guerra di posizione: da una parte i notai, che finora avevano goduto di un’esclusiva; dall’altra gli avvocati, ammessi nel nuovo business un po’ a sorpresa.
L’Antitrust, nella sua relazione annuale al Parlamento, chiedeva alcune norme capaci di portare a un’ulteriore liberalizzazione del settore notarile, già avviata con le lenzuolate di Pier Luigi Bersani e proseguita sotto il governo Monti, che aveva definitivamente cancellato le tariffe. In particolare, dagli uomini di Giovanni Pitruzzella era stato auspicato l’ampliamento del raggio d’azione del singolo notaio dal distretto di corte d’appello alla regione, l’abolizione del fatturato minimo di 50 mila euro per l’istituzione di nuove sedi notarili, l’ampliamento della possibilità di ricorrere alla pubblicità (tutte richieste accolte).
Non avevano invece fatto cenno all’apertura agli avvocati del mercato delle compravendite immobiliari. La mossa ha preso in contropiede i notai, che dietro alla potente lobby dei legali in realtà vedono fare capolino pure un concorrente più insidioso e agguerrito: il sistema bancario, le cui capofila, Unicredit e Intesa Sanpaolo, si sono affacciate sul mercato del mattone.
Il business immobiliare non residenziale sotto i 100 mila euro di valore catastale (che corrisponde a un valore commerciale di 300-400 mila euro) è una piccola frazione di quello totale. Secondo i notai vale tra i 10 e i 12 miliardi l’anno. Mario Breglia, presidente del centro studi Scenari Immobiliari, è più cauto e parla di una torta da 4 miliardi e 560 milioni. Oggi quando uno dei 4.800 notai in attività stipula una piccola compravendita trattiene in media, secondo il presidente di Federnotai, Carmelo Di Marco, l’1,2 per cento dell’importo. Se si prendono per buone le quotazioni di Breglia, la liberalizzazione riguarda dunque per ora un business da circa 55 milioni l’anno. Troppo poco per solleticare l’interesse dei colossi del credito. Ma i notai temono che il cambiamento sia una sorta di grimaldello per arrivare alla progressiva apertura dell’intero mercato delle compravendite, comprese quelle abitative. Un business che, nonostante la crisi del mattone, vale qualcosa come cento miliardi l’anno.
Le banche, già snodo obbligatorio per chi ha bisogno di ottenere un mutuo, stanno organizzando il loro servizio immobiliare. Quando avranno completato il progetto si troveranno in una formidabile posizione di forza. Convincere i clienti che si presentano in filiale per chiedere un finanziamento e per farsi aiutare nella ricerca di un appartamento a trattenersi anche per la stipula del relativo contratto non sarà un’impresa difficile.
I notai rischiano così di trovarsi nell’angolo. Pazienza per i loro portafogli, dato che la categoria vanta un reddito medio lordo di 224 mila euro (i dati sono del 2012). Peccato invece per una serie di garanzie che hanno finora prestato al sistema. I registri pubblici italiani, alimentati dai dati dei notai, sono considerati un’eccellenza persino dalla Banca mondiale.
Il mercato nazionale delle transazioni immobiliari presenta un contenzioso limitato allo 0,003 per cento dei casi. E oltre nove segnalazioni antiriciclaggio su dieci effettuate da professionisti alla Banca d’Italia portano la firma di notai. Che nel 2014 hanno versato direttamente al fisco 6,5 miliardi di imposte sugli atti firmati. Ecco perché stavolta i signori della stipula, nella loro resistenza, potrebbero trovare più di un alleato.
Dal 15 al 18 febbraio presso LarioFiere di Erba si svolgerà RISTOEXPO 2015 il salone dedicato ai professionisti della ristorazione promosso da Confcommercio Como e Lecco. http://www.ristorexpo.net/presentazione.php
CENTRO PROFESSIONISTI sarà presente presso lo stand della Confcommercio per testimoniare il sodalizio nato con Confcommercio COMO e promuovere lo Sportello Territoriale dell’associazione aperto presso la nostra sede di Villa Guardia.
Inoltre sarà promossa l’iniziativa NOIxVOI che partirà a marzo. Vi aspettiamo numerosi !!!!
Il telefono cellulare è, ormai, da molti anni un oggetto largamente diffuso e comunemente utilizzato da gran parte della popolazione del mondo industrializzato.
L’Italia è tra i paesi con più elevato uso di telefoni cellulari.
La presenza sempre più pervasiva di stazioni radio base sul territorio ha provocato nei cittadini una crescita di attenzione e allarme verso i possibili effetti sulla salute derivanti dall’esposizione a campi elettromagnetici.
Questa condizione di esposizione a radiazione elettromagnetica emessa da una stazione radio base e ricevuta all’interno della propria abitazione è, spesso, causa di maggiore preoccupazione rispetto all’esposizione personale alla radiazione emessa da un telefonino nel corso di una chiamata. Si tratta di comportamenti legati alla percezione del rischio che sono spiegabili su un piano psicologico e sociologico ma che possono non avere una
giustificazione razionale.
Quali sono le modalità di utilizzo dei telefoni cellulari che limitano i livelli di esposizione personale al campo elettromagnetico:
Secondo i dati dell’Osservatorio di Facile.it, nel corso del mese di gennaio 2015 il premio medio RC auto calcolato nella regione Lombardia è stato di 444,18€.
La variazione rispetto a 6 mesi fa è del -9,25%.
Rispetto allo stesso mese di un anno fa la tariffa media fa segnare un -13,40%.
CENTRO PROFESSIONISTI dà la possibilità di usufruire di uno sconto del 20%, fino al 30/06/2015, sulla polizza Rc Auto grazie alla collaborazione e professionalità di Assilive con Generali Italia Spa.
Lo sconto verrà applicato sul premio che ha pagato nell’anno 2014.